Le Storia del Seminario Vescovile
In seguito al Concilio di Trento (1545-1563), il quale nella sua XXIII sessione del 15 luglio 1563 decretò che in tutte le diocesi fosse istituito un “Seminarium perpetuum 1 ”, mediante il quale il Vescovo provvedesse ad “àlere et religiose educare et in sacris disciplinis instituere 2 ” i candidati al sacerdozio, sorsero nella Chiesa, pur tra opposizioni e difficoltà, i seminari. In Italia il maggior sviluppo si ebbe grazie all’opera di San Carlo Borromeo (1532-1584), arcivescovo di Milano, fedele esecutore dei decreti tridentini.
I Vescovi alle origini del Seminario albese furono Mons. Marco Girolamo Vida e Mons. Leonardo Marini. Infatti, Mons. Vida resse la diocesi dal 1533 al 1566 e ne fu l’ultimo vescovo senza seminario, pur preparandone l’apparato amministrativo e assegnandovi fondi e benefici 3 . Mons. Marini, invece, già arcivescovo di Lanciano, fu uno dei padri più zelanti del Concilio di Trento. Fu mandato ad Alba (dove resse la diocesi dal 1566 al 1572) da San Pio V, il quale conosceva molto bene Alba poiché aveva dimorato nel locale convento San Domenico, del quale fu priore dal 1545 al 1547 durante l’episcopato di Mons. Vida. Inoltre, intrattenne anche ottimi rapporti di amicizia con San Carlo Borromeo.
Il Seminario Vescovile di Alba fu istituito ufficialmente nel 1567 da Mons. Leonardo Marini. Originariamente, esso ospitava 14 chierici (che prima del termine della costruzione salirono a 20). Questi dati sono presenti nelle lettere che Mons. Marini inviò all’arcivescovo San Carlo nel 1567: “Alba, 30 marzo 1567 - … non ho trovato niun chierico in questa chiesa: si erano solamente istituiti economi per il Seminario, ho vestito prima quatorcedi chierici, et poi due che sono in tutto 16 et spero in Dio che saranno piante fruttuose 4 ” (Epistolario di San Carlo – Lettere di Marini a San Carlo – Biblioteca Ambrosiana 13 (25). Per poi continuare da lì a qualche mese: “Alba, 3 dicembre 1567 – … circa 20 chierici ch’io ho vestito dell’habito clericale 5 ” (ivi – Biblioteca Ambrosiana 16 (31).
Dunque, il Seminario di Alba è stato uno dei primi seminari di Italia (e del mondo) dopo quelli di Milano (1564), di Roma (1565) e di Torino (1566).
Il fabbricato originale era attiguo all’episcopio come successivamente affermò Mons. Paolo Brizio, Vescovo di Alba dal 1642 al 1665. Nel 1658 egli scrisse il primo regolamento del Seminario, il quale rinnovava la vita dei chierici con un richiamo forte allo studio, alla spiritualità e ad una vita integra.
Durante la guida del carmelitano Mons. Vasco, che resse la diocesi dal 1727 al 1750, il Seminario fu ampliato per accogliere oltre 100 chierici.
Mons. Virgilio Natta, Vescovo di Alba dal 1750 al 1768, poi cardinale, ampliò ulteriormente il Seminario: infatti, fece costruire le camere dei chierici, un grande refettorio e un salone centrale.
Con il Vescovo Mons. Giuseppe Maria Langosco di Stroppiana, che resse la Diocesi dal 1778 al 1788, l’edificio fu terminato pochi mesi dopo la sua nomina nel 1778.
All’inizio dell’Ottocento il Seminario conobbe un periodo di grave decadimento in seguito a saccheggiamenti e danneggiamenti. La Diocesi di Alba fu soppressa e i beni del Seminario furono alienati nel 1803. Lo stesso Seminario, infatti, fu adibito ad alloggio di truppe militari francesi che lo saccheggiarono. A Napoleone fu inviata una petizione per la sua riapertura che sarebbe avvenuta nel 1818. Invece, il restauro partì nel 1819.
La nascita della Casa di Ospitalità Religiosa: Cosa offriamo oggi
Nel 2014 la Direzione del Seminario ha deciso di adibire una piccola parte degli edifici a “Casa di Ospitalità Religiosa”, predisponendo l’accoglienza per 25 persone. L'ospitalità avviene in una parte del secondo piano dello stabile: le stanze sono tutte dotate di bagno in camera, phon, TV e zanzariere.
Le camere sono così suddivise:
- n. 14 singole
- n. 2 doppie con letti singoli
- n. 2 matrimoniali
- n. 1 tripla